Una campagna “celebrativa” a suon di articoli per l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, in cambio di un immobile da destinare all’Associazione siciliana della Stampa. La notizia (inquietante) è di qualche giorno fa; a dire il vero – a parte Repubblica – sono stati in pochi a rilanciarla, probabilmente perché di mezzo c’è un collega, per il momento senza nome e cognome.
Vedere il sindaco di Catania Enzo Bianco ritratto in foto accanto a un imprenditore accusato dalla Procura etnea di essere lo storico prestanome del boss dei Pillera Maurizio Ieni, fa effetto. Ancora di più fa effetto sapere che l’amministrazione comunale abbia deciso di avviare una partnership per un’iniziativa artistica proprio all’interno di una discoteca sequestrata per mafia e già sotto la lente della Procura dal lontano 2006.
Atteggiamento tipico di una parte dei siciliani è quello di pretendere un diritto a tutti i costi, scordando i limiti e la decenza e tirando in ballo i soliti modi mafiosi che ci fanno vergognare puntualmente della nostra terra.