Nel tempo, questi accessori hanno subito notevoli trasformazioni e miglioramenti tecnici, con l'obiettivo di soddisfare le esigenze di un pubblico eterogeneo. Oggi le borracce non sono più semplici recipienti per l’acqua, ma veri e propri oggetti multifunzionali, capaci di sostenere stili di vita dinamici e improntati al benessere.
Il loro impiego si è esteso dai sentieri di montagna alle sale riunioni, consolidando l'idea che idratarsi sia un requisito fondamentale in ogni ambito della routine. Nel corso di questa guida verranno approfondite le ragioni che rendono le borracce un accessorio così diffuso, analizzandone i diversi impieghi e le caratteristiche tecniche.
Con una carriera consolidata da molti concerti in tutta Italia e in importanti manifestazioni e concorsi come Sanremo Rock, dal 2018 gli SOS (nati nel 1993 da una idea di Marco Daniele Ferri, in arte Bruco) hanno trasformato la loro musica in uno strumento potente per sensibilizzare il pubblico su un tema cruciale: la sicurezza sul lavoro. Grazie a questo impegno, sono numerose le aziende e le organizzazioni che hanno la band rock come punto di riferimento. “Macte Animo!”, che in latino significa “Coraggio!”, raccoglie i brani più significativi della band usciti negli ultimi anni, inerenti alla sicurezza e alla prevenzione nella vita di tutti i giorni. Il disco contiene anche il nuovo brano "Con gli occhi aperti", che promuove una cultura della sicurezza che nasce dai comportamenti quotidiani di ogni individuo, in collaborazione con Faraone Academy che si occupa di formazione aziendale. Bruco e gli SOS - Save Our Souls utilizzano il rock come strumento per spronare gli ascoltatori ad affrontare le difficoltà con determinazione, vivendo il presente in modo consapevole e responsabile.
12 condanne è la sentenza di una parte del procedimento Centauri emessa nei confronti di presunti appartenenti al clan mafioso Cappello. Siamo al processo di secondo grado emesso dalla terza sezione della Corte d’appello di Catania, scaturito dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri sulla sparatoria tra organizzazioni criminali contrapposte dell’8 agosto 2020 a Librino. Nello scontro armato tra esponenti del gruppo dei Cursoti milanesi e del clan Cappello, morirono Luciano D’Alessandro, di 48 anni, e Vincenzo Scalia, di 29. Altre quattro persone rimasero ferite. La Corte d’appello ha parzialmente rideterminato le condanne che erano state emesse, col rito abbreviato, dal gup Maria Ivana Cardillo, su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Alessandro Sorrentino. Queste le sentenza di secondo grado: Concetto Alessio Bertucci quattro anni (in primo grado era stato condannato a 10 anni, Massimiliano Cappello (12 anni), Sebastiano Cavallaro nove anni (13 anni e 6 mesi), Renzo Cristaudo nove anni (13 anni e 6 mesi), Gaetano Ferrara sette anni e quattro mesi (15 anni e 4 mesi), Rocco Ferrara 12 anni (16 anni e 8 mesi), Luciano Guzzardi 10 anni (16 anni), Santo Antonino Lorenzo Guzzardi a due anni (15 anni e 4 mesi), Gaetano Nobile nove anni (15 anni e 1 mese), Riccardo Pedicone 10 anni (14 anni e 3 mesi), Rinaldo Puglisi sette anni e quattro mesi (14 anni e 8 mesi) e Luciano Tudisco nove anni (14 anni).