Un signore di 64 anni è morto ieri sera dopo essersi lanciato dal quarto piano dell’edificio 8 del Policlinico di Catania. Il paziente era ricoverato nella struttura che ospita la clinica chirurgica ed era stato già sottoposto ad un intervento chirurgico.È il secondo caso in pochi mesi dopo quello dello scorso aprile di una studentessa di 32 anni che si è lanciata da un altro padiglione dello stesso Policlinico.
Una donna di 58 anni, al culmine di una lite, ha spinto il marito di 48 anni giù da un ponte senza paratie, nei pressi di Aspra, frazione di Bagheria nel Palermitano. Denunciata per lesioni personali aggravate. Il marito, originario di Ficarazzi, è precipitato da cinque metri provocandosi diverse fratture ma non sembra in pericolo di vita.
Un normale rientro a casa in aereo che si trasforma in un viaggio da incubo. Questo è quello che è successo ai passeggeri del volo Ryanair partito da Roma Fiumicino con destinazione Catania lo scorso giovedì. Oltre otto ore di ritardo per un volo che sarebbe dovuto partire alle 22.20 ed atterrare a “Fontanarossa”. “Che ci fossero dei problemi lo abbiamo scoperto quasi subito visto che siamo partiti da Roma con quasi due ore di ritardo – racconta un passeggero – in volo poi ci è stato comunicato che, per motivi non meglio precisati, saremmo atterrati a Palermo e non più a Catania. Contemporaneamente siamo stati “rassicurati” dal fatto che a Punta Raisi avremmo trovato degli autobus pronti a portarci nel capoluogo etneo senza nessun tipo di spesa aggiuntiva”.
Raggiunta Palermo i viaggiatori si trovano di fronte ad una realtà completamente diversa. “Quasi duecento persone abbandonate al proprio destino dentro l’aeroporto senza nessun riferimento, senza assistenza, senza un numero di call center per darci delle risposte e senza nemmeno una bottiglia d’acqua. Famiglie con bambini, turisti, anziani completamente disorientati e sfiniti dalla stanchezza. Siamo stati costretti – continua il passeggero – a noleggiare dei taxi per raggiungere Catania sborsando di tasca nostra anche 100 euro a persona. Il tutto per tornare a casa alle 6 del mattino di venerdì con ben otto ore di ritardo sulla tabella di marcia”.
Ricordiamo che i passeggeri non devono scoraggiarsi di fronte alla mancata assistenza del servizio clienti delle compagnie. Devono far sentire la loro voce, perché i diritti ci sono, anche se alcune compagnie aeree sembrano ignorarle o, peggio, calpestarli. È bene ricordare, ad esempio, che sono previsti indennizzi da 250 a 600 euro a seconda della tratta per ciascun passeggero oltre al rimborso di tutte le spese sostenute.