Ogni qual volta viene diffuso un video di violenza che immortala una persona fragile aggredita da bulli o bulletti di quartiere si scatena un caos simile alla rivoluzione. Ultimamente l’attenzione mediatica è tutta sulla ragazzina genovese aggredita a calci e pugni da una sedicenne. Effettivamente il filmato fa ribrezzo: sui principali siti di informazione, ma ancor di più su Facebook, è divenuto quasi impossibile non trovarsi di fronte quella sequenza di cattiverie e brutalità gratuita.
Sgombriamo il campo dall’idea della banda di ladruncoli che puntano su commissione la vostra bella auto e poi la fanno scomparire per rivendere i pezzi o chiedervi un “riscatto”.
Non c’è da stupirsi se, nell’epoca dell’immagine sopra ogni cosa, dei selfie smodati e della dittatura dell’esibizionismo, anche un esponente politico possa scivolare nell’errore grossolano di indossare la fascia del sindaco e farsi scattare tra le mura domestiche qualche foto da condividere prontamente sul suo account facebook.
Antonio Spitaleri, giornalista professionista, è il direttore responsabile del Gruppo Radio Amore. In quattordici anni di carriera ha lavorato a Roma, Siracusa, Catania. Già corrispondente dell'Agenzia nazionale radiofonica Area, per 7 anni ha curato la cronaca nera e la giudiziaria ad Antenna Sicilia, prima emittente tv siciliana, conducendo tg e trasmissioni d'informazione. Laureato in Giurisprudenza e utopista del giornalismo: crede che la realtà vada raccontata e difesa. Nonostante tutto.