E’ un legame forte, che va da destra a sinistra, dai grillini al Partito Democratico, quello che lega gli uomini di potere agli sfarzosi palazzi pubblici.
Potrebbe essere benissimo una scena dell’ennesimo film natalizio, nel quale il mafioso di turno fa i capricci per un motivo futile, e invece la storia raccontata da Lirio Abbate nel numero de l’Espresso oggi in edicola è tutt’altro che inventata, così come il protagonista.
In una Terra (la Sicilia) nella quale la mafia ha sempre preteso i posti migliori nelle istituzioni - dapprima comprando le campagne elettorali per conto terzi e poi forgiando i propri rampolli nelle università per destinarli agli scranni del potere – fingiamo di stupirci se la Commissione regionale antimafia ratifica che alcuni eletti al consiglio comunale di Catania avrebbero parentele dirette con soggetti mafiosi.