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  • Expo e il dialetto siciliano

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    Si sono accorti improvvisamente che dietro gli affari miliardari del nord Italia, Expo è un esempio, non ci sono solo le mire della ‘ndrangheta ma anche di Cosa Nostra. Apprendiamo il dato con finto stupore, dal momento che già in passato i segnali di interesse delle cosche siciliane nei confronti degli affari dai nove zeri in su erano sembrati evidenti.

  • Fragalà, che onorava la toga e dava fastidio alla mafia

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    Dopo anni di nebbia e fango sull’omicidio dell’avvocato penalista Enzo Fragalà, dopo aver sentito tesi controverse e persino la solita storiaccia delle avances alla moglie di un detenuto, finalmente sembra essere caduto il velo su quello che la procura palermitana definisce un vero e proprio delitto di mafia.

  • Grosso guaio a Ciancio Town

    tegola su Mario Ciancio

    Mettiamo subito in chiaro che non mi stupisce per nulla se un imprenditore ricchissimo (che si chiami Mario Ciancio o pinco pallino), prima o poi finisce incastrato tra le maglie della giustizia. Non mi scandalizza che siano sequestrati soldi all’estero e nemmeno che questi soldi puzzino, a detta della Procura, dell’odoraccio di mafia in giacca e cravatta.

  • Ha denunciato la mafia, ora è schiacciato dai debiti: “Mi do fuoco”

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    Da anni seguo con interesse la storia del testimone di Giustizia Ignazio Cutrò: un imprenditore edile agrigentino che si è ribellato al racket; ha collaborato con la magistratura e per questo è stato costretto a chiudere la sua attività nel 2015, accumulando debiti con alcune banche e con lo Stato proprio a causa dei ricatti mafiosi a cui non si è piegato.

  • Ha ragione Totò

    Totò Cuffaro libero

    Cinque anni di galera senza battere ciglio. Totò Cuffaro li ha subiti, li ha superati e da politico vecchia scuola quale è adesso sa che nessuno potrà più sbatterglieli in faccia, come accade a quelli che accusano lo ‘Stato assassino’ un giorno si e un giorno sempre anche quando sanno che dovrebbero stare zitti.

  • I nuovi boss se la prendono con i bambini

    boss ordina di uccidere il figlio di un magistrato

    E’ probabilmente solo una mia impressione ma nell’ultimo periodo la paura della mafia violenta e sanguinaria si sta facendo sempre meno astratta per assumere i connotati di un incubo reale.

  • I pilastri della mafia

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    L’ennesima tegola giudiziaria sul gruppo imprenditoriale che fa capo alla Tecnis, come all’Artemis e alla Cogip, sembra volerci insegnare che in Sicilia (almeno seguendo la tesi della Procura) non si muove assolutamente nulla senza coperture mafiose ad alti livelli.

  • I preti di Bagheria sputtanano la mafia

    Bagheria: preti contro la mafia

    Un’omelia chiara e coraggiosa contro la mafia, da parte di semplici sacerdoti che sono saliti sui pulpiti delle chiese di Bagheria per dire chiaro e tondo che chi fiancheggia le cosche (soprattutto quelli che siedono sui banchi delle chiese la domenica) è incompatibile con la cristianità.

  • Il clan e gli appalti Lidl: maxi inchiesta tocca anche la Sicilia

    Il Radio Giornale

    Mafia: maxi inchiesta milanese su cosche e appalti tocca anche la Sicilia: in amministrazione giudiziaria 4 direzioni Lidl. Questa e altre notizie nel Radio Giornale


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  • Il mondo crolla, loro se ne fottono

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    Certe volte mi chiedo se compatire o temere i giovani che si disinteressano a tutto ciò che può definirsi serio e preoccupante: della guerra che ci riguarda sempre più da vicino; della mafia che ci sta rubando il presente e il futuro; dell’assenza di prospettive.

  • Il Profeta, la mafia e la processione

    la mafia è morta. Ma fanno la processione al boss

    Nemmeno una settimana fa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano – a margine di un’operazione antimafia a Bagheria - sosteneva: “La mafia non è ancora morta, è in ginocchio. Stiamo vincendo”.

  • Imprenditori, coraggio

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    Pagavano in tanti e pagavano tanto gli imprenditori di Corleone sotto scacco dei boss locali. Il loro “grande passo” è stato un salto verso la libertà, nel preciso istante in cui hanno deciso che era arrivato il tempo di darci un taglio con il pizzo.

  • L’antimafia che fa paura

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    Più è alto il numero degli scandali che scuotono la nostra sensibilità, più siamo assuefatti all’idea che nulla sia come appare. Eppure, ogni volta che sento di un imprenditore schierato apparentemente contro la mafia, quando è proprio la piovra a proteggerlo, non posso non pensare al grande rischio che corriamo nel credere alle ‘etichette’.

  • L’assessore ‘straniero’ fa incazzare Messina: “Puzza di mafia”

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    Dovrebbe occuparsi dei bilanci piuttosto malandati del Comune di Messina, invece il neo assessore (di origini toscane) Luca Eller Vainicher ha preferito esordire parlando del “tanfo di mafia” che sente per la città.

  • La galera di Provenzano

    Bernardo Provenzano

    Non c’è molto da raccontare sulla vita di Bernardo Provenzano; non molto di più rispetto a quanto già non si conosca.

  • La mafia ti parla, lo Stato no

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    A dire il vero non mi stupiscono i dati pessimistici dell’indagine del Centro Pio la Torre di Palermo sulla percezione mafiosa in Sicilia, che ha avuto come campione oltre 2000 studenti.

  • La massoneria ha nel mirino i magistrati siciliani?

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    Per quel poco che è filtrato dall’audizione del procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, in commissione antimafia, sembrerebbe non affacciarsi all’orizzonte un futuro tranquillo per i magistrati siciliani.

  • Luoghi (comuni) di mafia

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    Da giorni sul web viene rilanciato il manifesto pubblicitario ideato da un tour operator trapanese che invita i turisti a visitare "alcuni dei luoghi più interessanti e famosi legati alla storia della mafia siciliana". L’enfasi della pubblicità, e l’accostamento tra le parole “mafia” e “tour” hanno fatto fin da subito storcere il naso a molti.

  • Mafia e droga, maxi blitz in varie regioni: manette anche in Sicilia

    Il Radio Giornale

    Maxi operazione di polizia in varie regioni d'Italia. L'inchiesta, su affari di mafia, armi e droga, è partita da L'Aquila: coinvolta anche la Sicilia. Questa e altre notizie nel Radio Giornale


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  • Mafia e voto di scambio, 9 in manette: c'è anche l'ex sindaco di Niscemi

    Il Radio Giornale

    Caltanissetta: inchiesta della DDA incastra nove persone. Tra loro anche Francesco La Rosa, ex sindaco di Niscemi. Questa e altre notizie nel Radio Giornale


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