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  • Famiglia in schiavitù, abusi e violenze: due arresti nel Catanese

    Il Radio Giornale

    Violenze, soprusi, abusi sessuali: un'intera famiglia in schiavitù nel Catanese. Le vittime denunciano gli aguzzini, due finiscono in manette. Questa e altre notizie nel Radio Giornale


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  • G, come Giungla

    “giungla

    Urla, minacce, aggressioni contro i medici e gli infermieri. Talvolta qualcuno tira fuori un coltello, altre volte invece bastano le mani. Il far west scoppia per un nonnulla all’interno delle affollatissime sale d’aspetto dei Pronto soccorso catanesi. Appena ieri l’ultimo episodio al Vittorio Emanuele.

  • Giallo sulla morte di Giovanni Manna: la Procura indaghi

    La Procura indaghi sulla morte di Giovanni Manna

    Venerdì scorso Radio Amore ha raccontato lo sfogo di una madre distrutta ma coraggiosa. Una madre che ha dovuto provare sulla sua pelle il dolore atroce di perdere un figlio di appena 29 anni senza sapere il perché.

  • Giochi di villani

    “vigile

    A chi di noi, magari dopo essere stato beccato in sosta vietata o dopo aver sfilato dal tergicristallo una multa salata, non è venuto almeno una volta in mente di mandare a quel paese i vigili urbani che hanno redatto il verbale.

  • Giovani e disorientati

    adolescente

    Ogni tentativo di suicidio mi infonde sempre un senso di sconforto misto a rabbia. Ancor di più quando scopro che a tentare di togliersi la vita è un ragazzino di appena 15 anni. E’ successo stamani a Catania: l’adolescente, intorno alle 7, si è affacciato dal quinto piano del suo palazzo e si è lanciato nel vuoto, fortunatamente salvandosi la vita.

  • Gli attentati e le paure: ci puniscono così

    “Catania,

    Gli effetti delle bombe di Bruxelles si traducono in paura, in disagi, nella preoccupazione che qualsiasi aeroporto o luogo affollato possa divenire un cumulo di macerie. Il terrorismo colpisce così: lancia il segnale e gode del panico, costringe i Governi e le prefetture a limitare (ci piaccia o no) in parte la nostra libertà.

  • Guardare dall’altra parte

    “tribunale=“tribunale“

    Non ho mai amato l’indignazione a scoppio ritardato. Non apprezzo gli impavidi solo sui social, gli indignati a comando, i puristi a due velocità. Eppure ogni giorno, quel coraggio ostentato al calduccio di casa e dietro un monitor, si dissolve al contatto con la realtà del mondo.

  • I mafiosi di internet contro il piccolo neomelodico

    Minacce e insulti a neomelodico tredicenne

    Matteo Milazzo è un ragazzino catanese che insegue il sogno di cantare. Il suo genere, quello napoletano, è diverso dal sound di Mario Venuti o di Lorenzo Fragola, ma comunque ha un suo seguito e i suoi concerti riempiono le piazze.

  • I porci della plaia

    sesso alla plaia tra giovanissimi

    Premettiamo subito un aspetto: per mia natura odio ogni forma di moralismo. E’ un sentimento che ho acquisito nel tempo, dal momento che in tanti anni ho visto perversione e squallore addosso ai moralizzatori più che alla gente comune. Ma ritengo ugualmente che una minima forma di contegno debba contraddistinguere la vita di ciascuno di noi, altrimenti si scivola nell’anarchia più totale.

  • I porci di Catania

    “maleducazione

    Nei giorni scorsi ho seguito con ghiotto interesse la storia dei maiali che scorazzavano allegramente in via Roccaromana a Catania. Se ne è parlato molto sui media locali, al punto che anche il Comune - udite udite! - ha pensato bene di accertare cosa stesse accadendo, sguinzagliando Asp veterinaria e polizia.

  • Il dovere della correttezza

    “Boschi

    A scoppio ritardato, la scorsa settimana una frangia della stampa nazionale ha improvvisamente acceso i riflettori sulla visita del ministro Boschi a Catania in sostegno del SI al referendum costituzionale.

  • Il Karma del Vicerè di Catania?

    “editoriale”=“editoriale“

    Centocinquanta milioni di euro. Il suono di una cifra praticamente immensa, se parametrata alle disponibilità di noi comuni mortali, ci fa capire quanto vasto e potente sia (o sia stato) l’impero di Mario Ciancio Sanfilippo, finito pesantemente sotto la lente della Direzione Distrettuale antimafia di Catania.

    Al punto di subire un sequestro stellare; al punto di perdere (almeno per ora) le redini del suo impero mediatico; del suo giornale; di una televisione; di decine di altre società. E’ la fine di uno dei “Vicerè” di Catania, hanno già sentenziato in molti. Tanti altri – soprattutto alcuni tra gli “epurati” dalle aziende editoriali della galassia Ciancio – avranno sorriso, ringraziando il karma. Ma piuttosto che pensare al concetto di giustizia cosmica, mi augurerei che venisse fatta quella terrena. Giustizia, non vendetta. E in fretta.

    Perché se Ciancio ha delle colpe è giusto che vengano appurate da un tribunale e in tempi celeri. È giusto che paghi se ha favorito la mafia, se ha lucrato, se ha usato i suoi giornali per fini deplorevoli. Ma non lo decideremo noi su twitter o su facebook. Tutto il resto è chiacchiericcio da bar, veleno, vendetta. E, se fate i giustizieri, queste doti non fanno per voi…



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  • Il ladro non perde il vizio ma perde il telefono

    “ladromaldestro”=“ladromaldestro“

    Ogni tanto si può anche sorridere di un fatto di cronaca, soprattutto quando l’episodio finisce bene per la vittima.

  • Il linguaggio dei cazzotti

    “prof

    Figli arroganti e genitori violenti, al punto da entrare in una classe e malmenare il professore davanti a una ventina di studenti.

  • Il trans seviziato e la generazione di (baby) mostri

    rapina a trans

    Come definire quattro ragazzini che, annoiati dal logorio della propria inutilità quotidiana, rapinano un transessuale catanese e poi, per sfregio, lo arrotano con i motorini? Meglio non definirli affatto, rischierei di farmi revocare l’incarico dal mio fin troppo indulgente editore.

  • Intervista a Raimondo Todaro e Giovanni Ciacci di "Ballando con le stelle"

    L'Intervista

    Ad Etnapolis, la città del tempo ritrovato, ritornano i protagonisti tv di "Ballando con le stelle"! Raimondo Todaro e Giovanni Ciacci hanno incontrato i fan e si sono divertiti insieme. Silvia Gentile li ha intervistati per noi.


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  • L’uomo del kalashnikov che voleva salire in aereo a Catania

    allarme terrorismo

    Non per creare allarmismi ma, oggi più che mai, mi sento di ringraziare i tanti uomini delle forze dell’ordine impegnati – silenziosamente – nella sicurezza dei cittadini.

  • La carezza di un carabiniere

    “carabiniere

    Ogni tanto è bello raccontare una storia di umanità, trovare un po’ di luce nel buio della quotidianità. È una storia che parla del silenzio di un ragazzino tredicenne che vive in uno dei tanti palazzoni di Librino, periferia di Catania.

  • La folla mafiosa e la ritirata dello Stato

    “carabinieri

    Vedere il video amatoriale che ritrae una pattuglia di carabinieri sotto scacco di una folla inferocita e mafiosa nei modi, al punto da riuscire a fare scappare un giovane appena arrestato, mi ha dato il voltastomaco.

  • La legge della spranga

    Vigile aggredito a sprangate

    Parliamoci chiaro: per qualcuno, a Catania, la legge è un reato. Sembra paradossale ma è così. Se non fosse così non sarebbe nemmeno concepibile pensare che un vigile urbano possa essere preso a colpi di spranga in testa solo perché ha cercato di far rispettare le regole.