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Si è conclusa la prima serata del Festival di Sanremo tra mille curiosità e cambi di programma all'ultimo minuto. Un'apertura all'insegna della simpatia con Luca e Paolo e la loro rielaborazione del testo "Uomini Soli", ponendo l'attenzione sulla difficoltà di fare comicità al giorno d'oggi tra crisi, governo tecnico e critici pronti all'attacco. Piacevole la presenza di Morandi, un padrone di casa più consapevole e sereno rispetto all'edizione passata. Non si è sentita affatto la mancanza della presenza femminile, anche se è stata ben gestita dallo staff con l'introduzione di Belen e Elisabetta, vallette dell'anno scorso che hanno portato un po' di allegria e dolcezza sul palco. Piacevole la simpatia "seria" dell'istrionico Papaleo che, con il suo amore per le belle donne e una comicità controllata, si è dimostrato un ottimo coconduttore.

Le polemiche post Sanremo OVVIAMENTE non mancano, critiche distruttive vocheggiano in ogni canale televisivo. "Io ho cambiato canale quando Celentano ha parlato male della Chiesa", "La Chiesa dà riferimenti, Celentano dovrebbe solo cantare e non moralizzare". Provo a riportare alla mente tutte le parole di Celentano, provo davvero a ricordare in quale momento lui abbia parlato male della Chiesa... ma non riesco! Un miniconcerto piacevolissimo, una voglia di esternare pensieri forti forse esagerata, soprattutto quando ha nominato persone e testate giornalistiche, ma un messaggio di fondo molto bello "la Chiesa dovrebbe parlare di più del Paradiso", un modo allegorico per comunicare un disagio italiano, quello di pensare troppo a questioni materiali, politiche, finanziarie, quando forse un po' di fede in più e di amore non guasterebbe. Sarà pure "vecchio" Celentano, ma non scordiamoci che sono i "vecchi" a detenere la saggezza della società, coloro che osservano il mondo cambiare senza perdere i valori più forti.

Cosa dire dello scandalo votazioni? I meccanismi di voto non hanno funzionato? Non casca il mondo, potremmo semplicemente gustare anche stasera tutte e quattordici le canzoni. Adesso chiudiamo un po' la bocca e tendiamo le orecchie alle belle canzoni protagoniste dell'Ariston. Non ci sentiamo ancora pronti a stilare una classifica, ma abbiamo molto apprezzato le canzoni di D'Alessio-Bertè, Arisa, Zilli, Finardi, Renga, Matia Bazar, Carone-Dalla (con un Dalla regista e un Carone protagonista della storia con la sua voce genuina), Dolcenera, Noemi. Poco convincenti i Marlene Kunz, Fornaciari, Emma (canzone bella ma poco adatta alla sua personalità), Samuele Bersani (un po' giù di voce), Civello. Pronti alla seconda serata, stiamo uniti... anzi no... "Stiamo tecnici"!!!