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Tribunale

Assolto Schmidheiny per i morti degli stabilimenti. Ennesimo caso di inefficacia, che si somma all'inefficienza della Giustizia in Italia. Soluzioni?

Come abbiamo appreso in questi giorni, in Cassazione il processo sulla vicenda Eternit non è andato come ci si aspettava. Il sostituto procuratore ha chiesto di dichiarare prescritto il maxi-procedimento per disastro ambientale e, di conseguenza, di annullare la condanna a 18 anni di carcere inflitta al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato.

Ieri giornata lutto cittadino e corteo di protesta a Casale Monferrato, il comune dell'alessandrino, già sede di uno stabilimento Eternit, che si propone come guida di un "movimento di giustizia" di livello mondiale. A Torino la Procura ha chiuso l'inchiesta bis in relazione a oltre 200 vittime dell'amianto.

"La Corte non si è occupata dei morti ma solo del disastro ambientale". Lo precisa in una nota la Cassazione. Dunque la battaglia giudiziaria non si è chiusa: al miliardario svizzero saranno contestati una cinquantina di casi di morte in più, oltre ai primi 213.

Tuttavia la sentenza Eternit riapre il dibattito sulle regole della prescrizione. "Cambieremo tempi e le regole dei processi", promette il premier Renzi. "La richiesta di riforma dovrebbe partire già la prossima settimana", fa sapere il ministro della Giustiziai Orlando, che annuncia un DDL del governo con un iter rapido. Intanto arriva un'intesa tra i presidenti delle Camere, Grasso e Boldrini, per sbloccare, dopo un lungo conflitto di attibuzione, il disegno di legge che ridisegna i termini della materia. Il tema sarà trattato inizialmente alla Camera.