Al largo di Portopalo di Capo Passero, dal 28 giugno scorso è disperso un uomo, Giovanni Costanzo, comandante di un peschereccio affondato per cause ancora da accertare.
Va da sé che la sua famiglia stia passando in queste ore dei momenti di angoscia indescrivibile, propri di chi sa che le speranze di rivedere vivo il proprio caro si fanno via via più deboli. In momenti simili l’apparato dello Stato dovrebbe far sentire in maniera forte la propria presenza, e invece sembra che si vogliano addirittura sospendere le ricerche del marittimo.
Come prevedibile, in molti hanno alzato la voce puntando il dito sulle disparità di trattamento tra un pescatore scomparso in mare e praticamente abbandonato, a fronte delle risorse impegnate senza sosta per recuperare (come è giusto che sia) i migranti vittime delle varie traversate della speranza. Chiunque abbia il potere di decidere non abbandoni Giovanni Costanzo alla sua sorte. Restituisca un corpo alla famiglia, e un po’ di dignità a se stesso.
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