Ammetto di non seguire con particolare passione il calcio. Non per questo, però, non stimo chi crede nello sport o ha una sana passione per una squadra, tosto che per un'altra. Ecco perché, quando sento che un derby di calcio si trasforma in un campo di battaglia; quando mi immedesimo nello stato d’animo di tifosi innocenti che si ritrovano coinvolti nel lancio di bombe carta e scontri armati, provo una tristezza infinita.
Certe volte si fanno scelte azzardate, rischiose, rocambolesche. A me è successo ieri, quando – incuriosito da un articolo sul Corriere della Sera – ho guardato il video provocatorio del sindaco leghista Gianluca Buonanno, che si è spogliato in polemica con Matteo Renzi: colpevole, a detta del padano, di aver aumentato le tasse a Borgosesia, il piccolo comune vicentino che amministra.
E diciamolo - imitando un po’ La Russa -, da Silvio Berlusconi non ci saremmo mai aspettati una “fifa” improvvisa per i pericoli del sedicente califfato islamico. E invece lui è serio: non farà più comizi all’aperto per timore che qualche cellula impazzita dell’Isis possa prenderlo di mira e toglierlo di mezzo.