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  • L'imprenditore e lo sfogo: "chiedo un abbraccio"

    “sfoghi“

    Capita a volte di rimanere turbati dalla crudeltà di certi sfoghi. Quello che ho ricevuto qualche giorno fa comincia così: "Caro Direttore, mi chiamo Pietro e mi vergogno molto a scriverle questa mail. Purtroppo la mia impresa è fallita dopo tanti anni passione; sono stato costretto a rivoluzionare il mio stile di vita, e con me mio figlio. Mio figlio è un diciottenne che lavora. Ha dimenticato la spensieratezza per dedicarsi a ogni genere di lavoretto: cameriere, cuoco, addetto alle pulizie. Viene sfruttato per pochi euro l'ora ma purtroppo non possiamo fare a meno di quei soldi, e io non so più se voglio andare avanti. Non chiedo soldi ma solo un abbraccio. Chiedo comprensione, perché là fuori nessuno me ne ha mostrata".

  • Tutto in una lettera (che andava pubblicata)

    perché pubblicare la lettera della mamma di Luca

    In tanti mi hanno chiesto, dal primo pomeriggio di ieri sino a poche ore fa, per quale motivo abbia deciso di pubblicare il testo integrale della lettera che la mamma di Luca Priolo ha inviato alla madre della giovane Giordana, vittima di un omicidio brutale e folle, per quanto di follia o perfetta lucidità parleranno le consulenze e le perizie eventualmente disposte di qui al processo.