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Controller Playstation

La crescente diffusione di smartphone e tablet ci ha reso un po' tutti videogiocatori. Non a caso, le app più scaricate e che generano maggiori profitti negli store di applicazioni mobile sono proprio i giochi, con i quali passiamo sempre più tempo. Forse in qualche caso troppo tempo, tuttavia anche i videogiochi potrebbero darci benefici simili a quelli che i giochi di carte sono in grado di assicurarci, soprattutto a livello cerebrale.

Le storie raccontate dai media spesso descrivono i videogiochi come potenziali generatori di dipendenze, stress, depressione e persino atteggiamenti violenti. Ma un recente studio pubblicato su American Psychologist suggerisce che ci sono anche numerosi aspetti positivi nell'attività videoludica, che dovremmo tenere in seria considerazione. I media spesso non riflettono sul fatto che negli ultimi anni i giochi si sono evoluti, sono divenuti più complessi, realistici e sociali, in grado di fornire esperienze più complete di quelle dei giochi del passato.

Minecraft


Un altro stereotipo del passato vedeva il videogiocatore come un individuo passivo e isolato dal resto del mondo, mentre i giochi attualmente consentono di giocare contemporaneamente con migliaia di altri giocatori. Minecraft conta ad esempio milioni di giocatori che usano semplici elementi per costruire complicate strutture e meccanismi per creare paesaggi virtuali, da condividere online. Anche in The Sims 3 gli utenti possono creare realtà virtuali dove il proprio personaggio può interagire con quello di altri utenti reali e apprendere nuove abilità, giocare e lavorare in ambienti dedicati e formare relazioni complesse.

Anche i giochi che non prevedono realtà virtuali complesse come quelle dei titoli sopracitati, hanno oggi molte funzionalità social che i giochi del passato non avevano. Tra questi ricordiamo il poker, che fino a pochi anni fa si giocava contro il software del computer, comprende oggi titoli che consentono a migliaia di giocatori di incontrarsi online. Anche uno sviluppatore come PokerStars ha disposto una applicazione di poker mobile per giocare in modalità gratuita, con molte funzioni social, che permettono agli utenti di divertirsi online, raggiungere obiettivi, condividerli sui propri profili social e incrementare le proprie capacità di gioco, andando a sfidare utenti via via più preparati.

Giocare con applicazioni come questa appena citata dà agli utenti la possibilità di comprendere che l'apprendimento è incrementale, ossia è un qualcosa che nel tempo può essere migliorato e che le abilità devono essere coltivate e questo richiede anche un certo sforzo. Vedere i risultati, salire di livello dà motivazione agli utenti, che hanno in questo modo sempre nuove sfide di fronte a sè e possono lavorare per raggiungere nuovi obiettivi.

La motivazione è in effetti uno dei più importanti benefici che possono fornire i videogiochi, soprattutto per i giovani, i quali possono avvantaggiarsi anche dello sviluppo delle proprie abilità cognitive. E' stato rilevato infatti che i giochi di azione aiutano a incrementare le abilità spaziali, la concentrazione e alcune capacità visive. A quanto pare (ma non è ancora certo), i migliori risultati si avrebbero con gli sparatutto in prima persona.

Videogame

I videogiochi hanno risvolti positivi anche a livello emotivo. Essi possono infatti rilassarci e distrarci dai problemi della vita reale, ma anche migliorare l'autostima, e l'immersione profonda in ambienti virtuali può dare emozioni positive che possono contrastare gli effetti di quelle negative riconducibili alla propria vita "reale".

Infine, oggi la maggior parte dei videogiochi è social o ha la possibilità di essere giocato in modalità multiplayer e in effetti i videogiochi possono dare benefici anche a livello sociale. A quanto pare, persino i giochi di guerra come Call of Duty, che consentono agli utenti di effettuare missioni di gruppo, possono sviluppare nei giocatori abilità nella cooperazione e nel lavoro di gruppo: servono certamente maggiori ricerche in questa direzione, ma è importante notare quanto sia troppo semplicistico bollare come esclusivamente "violenti" i giochi sparatutto in prima persona.

Insomma, c'è ancora molto da fare per comprendere a fondo l'impatto che possono avere i videogiochi sulle nostre vite, ma sicuramente hanno benefici potenziali molto interessanti che pongono nuove sfide alla ricerca e alle possibili applicazioni in campo psicologico, medico e persino educativo.