Preti e vergogna

Don Roberto Elice, sacerdote palermitano accusato di almeno tre casi di molestie su bambini, è stato condannato a 6 anni e quattro mesi di galera dal Tribunale di Palermo. Prima del verdetto era stato lo stesso sacerdote ad ammettere le sue colpe, giustificandosi con il solito ‘momento di debolezza’ e confusione.

Peccato che questa illuminazione e il pentimento tardivo non restituiranno a quei bambini la serenità perduta e non assolveranno mai la loro madre dal rammarico di non aver capito prima, di non aver capito in tempo. È proprio per questo che l’errore del sacerdote non è solo l’errore di un uomo. Purtroppo, quasi sempre, i fedeli di una parrocchia in cui scoppia lo scandalo puntano a difendere il simbolo, il prete, escludendo il peccato dell’uomo.

Forse anche per questo silenzio ipocrita e ottuso, in Sicilia si contano 19 casi di pedofilia denunciati in un report dalla Rete L’abuso: alcuni già definiti con condanne irrevocabili, altri pendenti. Altri ancora caduti nel dimenticatoio. La realtà è che il vero numero delle vittime di pedofilia in Sicilia non si conoscerà mai, perché il silenzio degli innocenti fa comodo a molti: a quelli che non vogliono ricordare e a quelli che preferiscono dimenticare.

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