Le feste dei potenti e i palazzi pubblici

E’ un legame forte, che va da destra a sinistra, dai grillini al Partito Democratico, quello che lega gli uomini di potere agli sfarzosi palazzi pubblici.

Immobili che all’occorrenza diventano discoteche per le feste di Capodanno (leggasi Bagheria), oppure si trasformano in location ideali per festeggiare un compleanno. Ma non uno qualsiasi. Appena qualche giorno addietro, nel suggestivo Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, a Taormina, è stato il turno dei 40 anni di Giuseppe Caudo: promotore del Megafono e vicinissimo a Rosario Crocetta, che del resto era presente al banchetto. Il palazzo in questione è di proprietà del Comune ed è gestito dalla Fondazione Mazzullo; di regola viene utilizzato per celebrare le unioni civili. Certo è che lo statuto non prevede feste di compleanno, ma probabilmente per il rampante politico “crocettiano” si è fatta un’eccezione.

Qualche malizioso in consiglio comunale ha pensato che lo strappo alla regola abbia qualche collegamento con la presenza di Caudo del cda della fondazione Mazzullo e per questo sono fioccate le richieste di dimissioni per il vice sindaco di Taormina, per il presidente della fondazione e persino per il festeggiato. Siamo certi che non si dimetterà nessuno: giusto il tempo di digerire la torta e ci saremo già scordati dell’eccezione. Che, a ben pensare, in Sicilia è una regola.