Matrimoni gay: Strasburgo stronca l’Italia

Non era necessario attendere la solenne stroncatura della Corte europea per i diritti dell’uomo per capire che l’Italia sia anni luce indietro rispetto ad altri Paesi quando si parla di diritti delle coppie omosessuali.

Se due persone si amano è giusto che possano vivere insieme; che possano sposarsi e ottenere i riconoscimenti che la legge offre alle coppie etero. Invece in questa Terra siamo aggrappati, manco fosse un vanto, a ottusità mentali e barriere figlie in parte di una eccessiva ingerenza della Chiesa nelle faccende dello Stato italiano. Sia chiaro: la Chiesa fa il suo dovere quando parla al suo Popolo, seguendo le sue leggi e i suoi princìpi. Ma da qui al condizionamento politico di uno Stato che per Costituzione è laico, ne passa di acqua sotto i ponti.

Oggi credo che in Europa sia stata scritta una bella pagina di civiltà, e se si è arrivati a questo punto è soprattutto merito della tenacia di Enrico Oliari: presidente dell’associazione GayLib che ha presentato ricorso a Strasburgo dopo essersi visto negare (insieme al suo compagno e altre due coppie) il diritto al matrimonio. Conoscendo personalmente Oliari, immagino che la sua guerra sia appena cominciata. Nell’Italia sorda e un po’paracula, infatti, non basta vincere una battaglia.