protesta

Slogan e striscioni a Palermo per la grande (doppia) protesta sindacale: da un lato la Fiom, dall’altra gli studenti. Trovarsi imbottigliati per quasi mezz’ora nell’occhio del ciclone offre spunti di riflessione di non poco conto.

“Perché protestate?”, chiedo a un quindicenne con la maglietta griffata che agita la folla a suon di slogan da spot tv. “Protestiamo perché bisogna farci sentire, qui va tutto male!”, è la sua risposta. “Ma cosa volete cambiare, di preciso?”, ribatto. “Non posso stare qui a dilungarmi, devo animare il corteo”, conclude l’adolescente prima di svignarsela.

L’impressione che ho avuto è la stessa che provo quando sento certi politici blaterare in TV di cose che non conoscono; un po’ come il ricco sfondato che ti parla del dramma povertà. Il problema, in Italia, è che siamo abituati alle scuse. Ci basta l’apparenza, l’inganno, l’estetica, non la preparazione e gli ideali. Lo stanno imparando bene le nuove generazioni. I politici del domani col DNA da tronisti.


Twitter: @aspitaleri