Per l’antiterrorismo la mafia ci protegge

C’è qualcuno, nel mondo della stampa (diciamo) autorevole, che sostiene che il sud Italia non sia a rischio attentati grazie alla presenza di una figura che “controlla la piazza”.

Confesso di aver cercato più volte riscontro a quello che il quotidiano Libero, citando Il Giornale, ha pubblicato appena qualche giorno fa sul suo sito online, e pare che ci sia davvero una gola profonda all’antiterrorismo che sostiene questa tesi. La spiegazione riportata dal quotidiano, per bocca dello 007, è collegata al concetto di controllo militare del territorio. “Nell’ipotetica mappa del rischio – sostiene la fonte – il sud è paradossalmente meno esposto” perché “dove c’è qualcuno che sorveglia o addirittura gestisce il territorio, mafia e malavita, le infiltrazioni sono molto più difficili, a meno di alleanze per ora escluse se non impossibili”.

Inutile nascondere che mi viene in mente la bufala di Totò Riina che chiede allo Stato di essere liberato per combattere l’Isis. Ora, vaglielo a spiegare che l’antiterrorismo lo aveva preso sul serio...