I taxi-squalo dell’aeroporto

Per uno che viaggia spesso per Roma è veramente angosciante vedere chilometri di fila in attesa dell’arrivo in aeroporto. Ma ancora più angoscianti sono le immagini del mega incendio che ha aggredito parte del terminal T3, rendendolo praticamente inagibile.

In situazioni del genere, ci si aspetta che tutti abbiano un briciolo di compassione per chi si trova coinvolto in un disagio imprevisto e non che si scateni una speculazione su larga scala. Al centro della polemica alcuni tassisti romani che – da quanto riferisce il Messaggero – avrebbero imbarcato turisti e viaggiatori pur sapendo dello scalo congestionato, facendo pagare cifre esorbitanti ai poveri sventurati. E così il tassametro gira, giocando sulla disperazione e l’imprevisto. Di certo non è una buona cartolina per il nostro Paese, soprattutto con i visitatori che vengono dall’estero.

Ma uno dei problemi maggiori di noi italiani è quello di considerare gli stranieri come degli stupidi e degli sprovveduti con il portafoglio pieno e la testa vuota. Peccato che, a conti fatti, sia tutto l’opposto e con un’aggravante: oltre ad agire stupidamente e da morti di fame ci facciamo la fama di essere degli speculatori senza scrupoli. Non c’è da meravigliarsi se poi ci guardano male e con diffidenza. Due volte su tre hanno ragione.